giovedì 22 maggio 2014

A CLASSIC PER MONTH #1: "IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI" DI JULES VERNE

Ciao a tutti, nargilli!
Benvenuti al primo post riguardante la mia personale sfida, chiamata A Classic Per Month, su cui ho creato un'apposita rubrica. Le regole sono abbastanza chiare: leggere almeno (questo non vuol dire che leggerne di più sia un male) un libro considerato tra i pilastri portanti della letteratura mondiale al mese. 
Finita questa breve introduzione (se volete saperne di più sulla sfida il link è qui) passiamo al libro del mese di Maggio: Il Giro del Mondo in 80 Giorni di quel genio di Jules Verne.  

Il Giro del Mondo in 80 Giorni
di Jules Verne



Goodreads rating: 3,86
Edizioni varie
Trama:  2 ottobre 1872. Phileas Fogg è un uomo ricco, riservato, celibe e con abitudini regolari. La fonte del suo denaro è sconosciuta ed egli vive, pur senza sforzo, una vita assai metodica. Licenzia il suo precedente servitore per avergli portato l'acqua per radersi di due gradi troppo fredda ed assume come rimpiazzo Passepartout, un francese sulla trentina, che si rivela in gamba e affettuoso verso il padrone. Più tardi al Reform Club, di cui Fogg è socio, si fa coinvolgere insieme ad altri cinque membri in una discussione riguardo ad un articolo del Daily Telegraph, il quale premette che c'è stata una rapina alla Banca d'Inghilterra ed afferma che grazie all'apertura di una nuova linea ferroviaria in India, è ora possibile viaggiare intorno al mondo in 80 giorni. I compagni di Fogg mettono in dubbio che sia davvero possibile percorrere l'intero globo in così poco tempo, così Fogg accetta di scommettere 20.000 sterline con i suoi cinque compagni del Club, ognuno dei quali mette in palio 4.000 sterline. Fogg riceverà la somma a patto di riuscire a completare il giro del mondo in 80 giorni. Il gentiluomo parte la sera stessa portando con sé il suo nuovo servitore Passepartout e una borsa in cui ripone 20.000 sterline per le necessità del viaggio. Lasciando Londra con un treno partito alle 20:45 del 2 ottobre, dovrà riuscire a rientrare alla stessa ora al Reform Club 80 giorni più tardi, sabato 21 dicembre.


Phileas Fogg è un tipico gentleman inglese, pacato e riservato, abituato a scandire la sua giornata al minuto senza accettare alcuna variazione; la massima distanza che ha mai coperto in tutta la vita è quella che separa casa sua dal Club dove è solito trascorrere il tempo, leggendo giornali e giocando a twist (no, non Twister, il gioco con il tappeto colorato, non avrebbe mai accettato di abbassarsi a quel livello; si tratta di un passatempo con le carte). Ed è per questo che Passepartout, giovane maggiordomo francese, pensa di aver trovato il padrone perfetto quando nei primi capitoli arriva all'abitazione del signor Fogg. Tutto è perfettamente organizzato e lui, dopo essere stato al servizio di una lunga lista di padroni scapestrati, non può che essere contento di essere stato assunto da Phileas Fogg: tuttavia, sbaglia ad affidarsi alla sua prima impressione e, nelllo stesso giorno della sua assunzione, si trova coinvolto in una delle più incredibili avventure mai accadute, ovvero il viaggio del mondo in soli 80 giorni. Per quanto a noi, donne e uomini del ventunesimo secolo, basti prendere un aereo per viaggiare comodamente da una parte all'altra del globo, nell'ottocento la tranquillità non era contemplata: ritardi, imprevisti, cambi di percorso e di rotta erano all'ordine del giorno e senza dubbio i nostri protagonisti non vengono esentati da nessuno di questi. Inseguiti da un poliziotto che crede di aver incastrato un famoso ladro, accompagnati man mano dai più strani viaggiatori e da una ragazza indiana che hanno salvato da una morte certa, Phileas Fogg e Passepartout viaggiano tutto attorno al globo, venendo a contatto le tradizioni di ogni paese.

La caratterizzazione dei personaggi è straordinaria: Jules Verne riesce a descrivere con la più precisa meticolosità possibile il carattere e l'aspetto fisico di ciascuna persona presente nel suo libro, dai protagonisti fino alle semplici comparse. Phileas Fogg è uno dei casi più strani che io abbia mai incontrato: non ha di certo una personalità travolgente o particolarmente espansiva, ma colpisce subito il lettore per il suo carattere fuori dall'ordinario, per la sua calma e pacatezza; riesce a condurci per mano attraverso una serie di disavventure che, se non fosse per la sua pragmatica indole, creerebbero il panico anche nei lettori, ed invece riesce sempre ad equilibrare tutto, in modo che, pur essendo coinvolti, non ci sentiamo smarriti in un miscuglio di località e avventure. Qui sta la bravura di Verne: le sue storie non sono per nulla confusionarie, né affidate al caso, in quanto ogni minimo dettaglio si incastra con il successivo e il precedente. L'esatto opposto è invece Passepartout, l'anima di questo libro! Senza di lui, molti dei colpi di scena non avverrebbero e la narrazione risulterebbe monotona, un semplice elenco di città e stati: invece, grazie alla sua anima maldestra, fin dalla sua prima apparizione entra nel cuore dei lettori e li intenerisce. A chi non verrebbe voglia di abbracciarlo quando, appena partiti da Londra, si ricorda di aver lasciato il riscaldamento a gas di camera sua acceso e Phileas Fogg gli ricorda che tutta la bolletta sarà a suo carico? Come dei pezzi del puzzle, i due protagonisti si fondono alla perfezione e fanno girare gli ingranaggi della storia.
Non meno interessanti sono i personaggi secondari: l'ispettore Fix, che fino alla fine segue la comitiva, credendo di poter diventare il detective più famoso del mondo incastrando un pluriricercato criminale, ispira allo stesso tempo grosse risate e rabbia, soprattutto nella sua decisione finale; a dirla tutta si fa anche lui un bel viaggetto gratis attorno al mondo, quindi diventa uno di quei personaggi secondari indissolubili dal resto. Ed infine la signora Auda, che risulta essere la componente meno intrigante del libro: pur avendo alle spalle un passato interessante, Jules Verne preferisce non svilupparlo, a mio parere, dimostrando la sua predilezione per i personaggi maschili. Nonostante ciò, se il risultato è questo capolavoro, sono disposta a tollerare anche questa vena di maschilismo ottocentesco. Perché, diaciamolo, oramai siamo abituati alle eroine badass dei distopici e tutto viene filtrato attraverso questa lente, o no? Ma soprattutto, guardate quanto sono belle queste due cover inglesi *-* (NB: si può fangirlare su un libro di duecento anni fa? Perché è quello che sto facendo adesso). Comunque, per ora Jules Verne è il mio mito. avevo già adorato L'Isola Misteriosa molti, troppi, anni fa, ma ora riesco ad apprezzarlo ancora di più, ne colgo le complessità e le sfumature più nascoste. Leggere questo libro è come fare una full immersion di storia e geografia allo stesso tempo, ma in una maniera scorrevole e veloce: mi ricordo moltissimi degli aneddoti citati nel corso della storia, come se mi fossero entrati nel cervello senza che io lo sapessi. Ora però è tempo di qualche citazione (non penso che qualcuno si preoccupi, ma nella seconda c'è uno pseudo spoiler per chi non sapesse nulla, ma proprio nulla, su questo libro)!
"Un buon inglese non scherza mai quando si tratta di una cosa seria come una scommessa."
"Così, dunque, Phileas Fogg aveva vinto la sua scommessa. Aveva compiuto in ottanta giorni un giro completo del mondo! Per portarlo a termine aveva utilizzato tutti i mezzi di trasporto: piroscafi, ferrovie, carrozze, “yachts”, navi da carico, slitte, elefanti. L’eccentrico “gentleman” aveva svelato in questo affare le sue meravigliose qualità di sangue freddo e precisione. Ma in seguito? Che cosa aveva guadagnato con tutto quel movimento? Che cosa si era portato indietro da quel lungo viaggio? “Niente”, forse dirà qualcuno. Sì, niente, al di fuori di una donna attraente la quale – per quanto la cosa possa sembrare inverosimile – lo rendeva il più felice degli uomini! E in verità, non si farebbe volentieri anche per meno di questo l’intero Giro del Mondo?"
Tra le mille curiosità sui film, ho scoperto solo ora che in quello del 1956 c'è il bravissimo David Niven, che troviamo anche in uno dei miei film preferiti, ovvero Invito a cena con delitto. Sarà un must da vedere, allora! Appena lo troverò in qualunque formato, ne farò la recensione per voi lettori :) *fangirla anche sul film*
Quindi, che ne dite di questo inizio scoppiettante, e un po' logorroico, della mia A Classic per Month Challenge? Se lo avete letto, che cosa ne avete pensato? A presto, nargilli!
Marta (Cinnamon Cookie)
PS: commentante e fateci sentire le vostre opinioni, ci fa molto piacere :3

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