lunedì 27 ottobre 2014

RECENSIONE: "LA VITA DI MEZZO" DI VALERIA POMBA

Ciao a tutti, nargilli! Oggi ho in serbo per voi qualcosa di particolare, una "prima volta" per il nostro blog: si tratta del romanzo d'esordio di un'autrice italiana, Valeria Pomba, che vorrei ringraziare per la sua gentilezza e la fiducia che ha riposto nel nostro piccolo angolino. Quando ho per la prima volta sentito parlare de La Vita di Mezzo, la trama mi ha subito incuriosito, da una parte perché non mi capita spesso di leggere libri ambientati nell'Italia attuale, dall'altra perché mi stava già frullando in mente l'idea di dedicare uno spazio del blog alle nuove scoperte libresche, e così è stato. Senza ulteriori indugi, passiamo ora alla recensione!


La vita di mezzo
di Valeria Pomba

Casa editrice: Genesi 
Pagine: 148
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 15 € [acquistabile QUI]

Trama: In un immaginario paese della Lombardia, Boverno, viene organizzato il reality Acquario. Le tranquille abitudini di vita provinciale dell’intera cittadina vengono esaltate e rivoluzionate dall’arrivo della troupe televisiva italo-inglese che in poco tempo realizza l’investimento economico della sede: un edificio come nel paese non ce ne sono altri, totalmente rivestito da cristallo trasparente, in modo che da fuori si possano vedere i concorrenti, in ogni momento della loro vita, di giorno e di notte, in ogni spazio. Tuttavia, alcuni giovani del luogo, riuniti nella rock band Blast, decidono di boicottare la produzione televisiva guidata dalla rampante Patrizia. Per ironia della sorte, Brillo, giovane elemento della band, figlio degli edicolanti di Boverno, diviene una star della trasmissione. Tra Demi, segretaria di produzione, l’attore Sorbi, il cantante Jinko, l’attrice Caterina, lo spagnolo Emmanuel e ancora numerosi altri personaggi nasce una dinamica di rapporti umani e di intimità sempre imprevedibile e con numerosi colpi di scena.




Boverno è una città inventata, ma già dalle prime righe appare al lettore come viva e vibrante: la descrizione in stile Le Città Invisibili di Italo Calvino, che mi ha davvero colpita, presenta Boverno come un'entità che potrebbe essere tutte le città come nessuna. Contiene in sè le caratteristiche tipiche di ogni comune lombardo, persone che nella frenetica Milano sono quasi scomparse: anziani, giovani sognatori, genitori sempre presenti, ragazze spensierate. Come per magia, Boverno si materializza sotto i nostri occhi e diventiamo, a nostra volta, spettatori di un meccanismo assai grande e complesso, di cui si fa fatica ad avere un quadro generale se non vivendolo in prima persona: questo meccanismo, nella naive Boverno, è senza dubbio azionato dal motore televisione. Vi starete chiedendo: perchè tanta attenzione su una città? La risposta è molto semplice, ed è collegata al fatto che senza una città, senza una collocazione precisa, i nostri personaggi vagherebbero nel vuoto; con Boverno, invece, tutto acquista un'atmosfera un po' melanconica, ma anche intrigante, che nel complesso rende più reale la narrazione. 

Senza dubbio ciò che più mi ha coinvolto de La vita di mezzo è la continua raffica di riflessioni molto tangibili e veritiere, disseminata per tutta la durata del libro, con un nucleo centrale che verte attorno al ruolo della televisione in Italia ed all'influenza che, inconsciamente, esercita sulle nostre scelte di vita. Ce ne sarebbero una marea su cui soffermarsi, ma quelle che, a mio parere, riassumono il significato del libro sono due in particolare: apparire in televisione è uno svendersi a "signora tv" per cinque minuti di celebrità oppure è possibile mantenere la propria integrità e dignità? Ed inoltre è lecito, attraverso il "demone mediatico", manipolare gli altri? Tutti questi quesiti stanno alla base di questo coinvolgente libro, e molti rimangono irrisolti anche alla fine del racconto e spetta al lettore rifletterci sopra. Credo che la frase che meglio riassuma tutto il concetto alla base de La vita di mezzo sia questa:


"E' vero che la tv ingrassa, anzi a volte trasforma. Ma non sempre peggiora"

I personaggi che si muovono all'interno del romanzo, in particolare le due voci narranti Brillo e Demi, sono spietatamente realisti e osservano il mondo che li circonda con occhio critico, senza risparmiare mai commenti negativi nei confronti della società moderna; tuttavia, si fanno voler bene fin dalle prime pagine e non si può fare a meno di immedesimarsi in loro. Rappresentano al meglio la generazione a cui appartengono, un po' disillusa nei confronti della società sempre perfetta proposta dalla televisione, ma comunque attiva, ottimista e speranzosa. Un passaggio molto interessante del libro tratta appunto dell'argomento "degrado giovanile", visto dal punto di vista di Demi come una ricorrente critica sociale degli adulti che non accettano il progresso. Ve ne riporto un breve pezzo: 

"E' un argomento, il degrado giovanile, che riempie la bocca di molti; in trasmissioni, approfondimenti, perfino nei varietà. E si sa, se lo dicono gli psicologi della tv che i giovani d'oggi sono il peggio che ci potesse capitare, deve essere proprio così. Dove andremo a finire? Tendenzialmente verso il futuro. Ma non diteglielo, potrebbe sembrare troppo ottimista"

Anche lo sviluppo narrativo merita un grande applauso: Valeria Pomba riesce con maestria a coniugare la storia con queste riflessioni, dando vita ad un contemporaneo dal sapore di distopico, perchè alla fine anche oggi viviamo un po' in una sorta di distopia. Gli avvenimenti continuano a succedersi come fossero una melodia di fondo, coinvolgendo il lettore e lasciandolo a bocca aperta per alcuni colpi di scena. Le relazioni tra i personaggi sono davvero ben sviluppate, niente da aggiungere in merito. Per concludere, 4.5 stelline davvero stra-meritate!


E voi, cosa ne pensate? Vi ha incuriosito la mia recensione e avete intenzione di leggere La vita di mezzo? Lasciatemi tutto nei commenti e, come al solito, alla prossima nargilli!

Marta (Cinnamon Cookie)

2 commenti:

  1. Non lo conoscevo, ma la cover è qualcosa di straordinario!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vale davvero la pena leggerlo! E' un libro davvero sincero e genuino, dovrebbe essere più conosciuto!

      Elimina

Se ti è piaciuto questo post, scrivici! I tuoi commenti alimentano il nostro blog ed a noi fa sempre piacere sentire le tue opinioni e risponderti :3